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Il fascino immortale e squisitamente romantico dei versi di Catullo rimane innegabilmente legato all'intensa passione del poeta per la bellissima Lesbia; ciononostante il liber catulliano non si presenta esclusivamente come un raffinato e aristocratico romanzo d'amore in versi, ma rivela piuttosto, nell'immediatezza dell'espressione poetica, la complessità dei sentimenti di un uomo: di qui la sua fortuna senza tempo. Gli inni alla bellezza e alla più veemente passionalità si alternano alle tristi e malinconiche riflessioni sulla difficoltà dei rapporti amorosi. La libertà d'ispirazione, che caratterizza la poesia di Catullo, sfugge a ogni tentativo di sistematizzazione tematica: l'ordine che il poeta ha imposto alla sua poesia è quello dettato dall'amore e dalla gelosia, dal sarcasmo e dal furore, istintivi moti del cuore dominati comunque da un eccezionale equilibrio fra dottrina e sentimento. "Odio e amo. Mi chiedi come si può. Lo sa il cuor mio crocifisso. Io non lo so".